ROSSO MALPELO: cronaca dei nostri giorni 

10.05.2021

"IL LAVORO DEI FANCIULLI NELLE ZOLFARE SICILIANE"

Dall'inchiesta di Franchetti e Sonnino emerse il problema sociale del disumano lavoro dei ragazzi, i cosiddetti carusi, impiegati nelle miniere di zolfo e nelle cave siciliane.



Il lavoro, oltre che estremamente pericoloso, era durissimo perché  veniva svolto usando semplicemente pale, picconi e ceste per il trasporto del materiale. 

La figura principale era quella del picconiere (pirriatauri), che staccava il minerale dalle gallerie e veniva pagato in base al numero di casse di minerali estratti.

Ogni picconiere arruolava manodopera minorile, in media da 2 a 4 carusi, di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, che avevano il compito di trasportare i carichi di minerale sulle spalle dalla miniera fino al calcarone, la fornace a forma di conca utilizzata per fondere lo zolfo.

I carusi venivano assunti con un contratto chiamato soccorso morto: ai genitori del bambino veniva corrisposta anticipatamente una somma di circa 100/150 lire, che andava riscattata con il lavoro del figlio. 

I carusi lavoravano dalle 10 alle 16 ore al giorno ed erano spesso vittime di incidenti, spesso anche mortali, che potevano pregiudicare anche la loro salute fisica e morale. 

Questa storia di schiavismo e sfruttamento del lavoro minorile in tutta italiana, cessò soltanto fra il 1967 ed il 1970, con la chiusura delle zolfare.

Video del 28/02/1963 tratto dall'archivio dell'Istituto Luce 


Il tema dello sfruttamento del lavoro minorile venne affrontato da Giovanni Verga nella novella "Rosso Malpelo". Il protagonista, chiamato così a causa del colore dei suoi capelli che lo rende oggetto di pregiudizi popolari, è un caruso di una cava di sabbia tra Monserrato e la Caevana, che oltre alla fatica quotidiana conosce solo sopraffazione e violenza. L'unica liberazione da una vita di sofferenze può arrivare solo dalla morte. Malpelo infatti verrà inviato in una zona pericolosa della cava e non farà più ritorno. 

"Così si persero persin le ossa di Malpelo, e i ragazzi della cava abbassano la voce quando parlano di lui nel sotterraneo, ché hanno paura di vederselo comparire dinanzi, coi capelli rossi e gli occhiacci grigi"

La NOVELLA OTTOCENTESCA risulta essere ancora molto attuale per la nostra società in un momento in cui il tema del lavoro è così centrale, spinoso e critico, ci sono ancora molti bambini che vengono sfruttati nelle miniere e che lavorano in condizioni disumane 


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