Il Verismo di Giovanni Verga e la "questione meridionale"
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L'Italia nella seconda metà dell'Ottocento, pur avendo raggiunto l'unità politica, dal punto di vista economico si trovò divisa in due parti sempre più distanti tra loro: mentre il Nord decollò della Rivoluzione industriale, il Sud rimase prevalentemente agricolo.
Al momento dell'unificazione, la questione meridionale si aggravò. Lo sviluppo non toccò il Sud e le riforme nelle politiche doganali danneggiarono definitivamente le poche industrie presenti; Nel 1876 due deputati nazionali, Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino, presentarono in Parlamento una relazione , "la Sicilia nel 1876" : è la prima indagine documentata sulle condizioni sociali ed economiche dell'Isola dopo l'Unità d'Italia.
In questa relazione i parlamentari, avvalendosi delle testimonianze di persone comuni, di magistrati, di prefetti, di questori e di rappresentanti delle forze dell'ordine descrissero le cause della decadenza economica siciliana: corruzione delle amministrazioni comunali, l'usura, le tasse che colpivano solo i poveri senza toccare i grandi proprietari terrieri, il problema della leva militare e la nascita del brigantaggio.
Franchetti e Sonnino fondarono nel 1878, a Firenze, la "Rassegna Settimanale", con l'intento di far conoscere la così detta "questione meridionale" . Verga collaborò alla rivista e vi pubblicò cinque novelle che poi confluirono nella raccolta "Vita dei campi" (1880); mentre, tra i suoi romanzi che rispecchiano di più la Sicilia del dopo unità d'Italia, possiamo citare "I Malavoglia".
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Vita dei Campi è una raccolta di otto novelle ( Fantasticheria, Jeli il pastore, Rosso Malpelo, Cavalleria rusticana, La Lupa, L'amante di Gramigna, Guerra di santi, Pentolaccia) pubblicata nel 1880, che rappresenta il passaggio dalle prime opere di Verga alla fase Verista.
Le novelle, tutte ambientate in Sicilia, raccontano le vicende di personaggi appartenenti alle classi sociali più umili della società.
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I Malavoglia è il primo grande romanzo della letteratura veristica italiana. Insieme ad altri quattro romanzi doveva far parte dei "ciclo dei Vinti"(opera che rimase incompiuta) il cui filo conduttore è il desiderio di migliorare la propria condizione sociale.
Il tema del progresso, tipico della cultura positivistica del tempo, è ripresa da Verga ma con un'impronta fortemente negativa.
Alla base del pensiero pessimistico di Verga vi è il così detto "Darwinismo sociale" secondo la quale la vita è una lunga lotta per la sopravvivenza dominata dal meccanismo crudele della "selezione naturale" che permette la sopravvivenza solo dei più forti. Questa è una legge naturale che non si può modificare.
Il romanzo è ambientato nel paese siciliano di Aci Trezza, e racconta le vicende della famiglia dei Malavoglia, famiglia di pescatori siciliani che cerca di emergere dalla miseria attraverso il lavoro ma una serie di sventure gli impedirà il raggiungimento di un riscatto sociale.